Alla Juventus i soldi si possono anche anticipare

di Salvatore Napolitano

Beati monoculi in terra caecorum. E' la massima applicabile da tempo ai conti della Juventus, sempre che si voglia leggerli con un briciolo di attenzione. Ma lo ha finalmente ammesso anche Antonio Giraudo davanti alla commissione parlamentare di indagine conoscitiva sul calcio italiano: lo scorso 11 maggio, commentando le ragioni che avevano portato la Juventus a rinnovare il contratto con Sky, in scadenza il 30 giugno 2005, l'amministratore delegato è stato categorico: «Era doveroso per noi concludere quel contratto, anche per la prevista anticipazione di parte del pagamento. Se così non fosse avvenuto, nel mese di giugno ci saremmo trovati con una gravissima situazione finanziaria, dovendo decidere immediatamente un aumento di capitale». E il 28 giugno la Juventus ha ripetuto l'affare, stavolta con Mediaset: ha concluso un accordo triennale, valido fino alla stagione 2006-2007, per la cessione dei diritti tv relativi al digitale terrestre, pari a 32 milioni, ricevendone immediatamente 20. E l'offerta commerciale partirà dalla stagione 2005-2006.
Insomma, solo incassando con almeno un anno di anticipo fette consistenti di ricavi (circa 150 milioni e mezzo di euro nel bilancio 2001-2002, saliti poco oltre i 165 milioni in quello 2002-2003), in corso Galileo Ferraris riescono a mantenere l'equilibrio finanziario. Per rispettare quello economico, il 30 giugno dell'anno scorso, la Juve ha venduto il 27,2% della Campi di Vinovo Spa, ottenendo una plusvalenza di 32 milioni e mezzo di euro e concendendo all'acquirente il diritto di rivendere proprio alla Juve la stessa quota allo stesso prezzo: ciò ha permesso al bilancio di chiudere con un modesto utile pari a 2 milioni e 150mila euro. Vedremo se quest'anno inventeranno un marchingegno altrettanto geniale per non finire in rosso.

(Fonti: www.panorama.it)

 

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